Ultimamente ero andato un po' avanti... qui faccio un passo indietro per parlare del Tao Te Ching e della leggenda di Lao-Tzu (o Laozi a seconda delle trascrizioni), il mitico fondatore della scuola di pensiero.
Il nome Laozi è un onorifico. Lao significa venerabile o vecchio. Zi o tsu tradotto generalmente con uomo, ragazzo, è anche un termine cinese equivalente di visconte, usato come termine di rispetto per i grandi maestri; quindi, Laozi può essere genericamente tradotto come il Venerabile Maestro o il Vecchio Maestro.
Laozi è anche conosciuto come Laodan
Molto poco si conosce sulla vita di Laozi. La sua esistenza è tutt'oggi oggetto di diatribe.
In accordo alla leggenda e alla biografia contenuta nell'opera di Sima Qian, Laozi fu contemporaneo di Confucio (mase questo fosse vero, ovviamente Laozi non visse nel VI secolo, comunque il Tao Te Ching come visto contiene elementi di polemica rispetto a Confucio, quindi sicuramente l'aspetto leggendario sovverte l'ordine degli eventi e delle vite), e lavorò come archivista nella Biblioteca Imperiale della dinastia Zhou (1122 – 256 a.C.). Il nome personale di Laozi potrebbe essere stato Li Er e il suo nome di cortesia Boyang o Dan, che generalmente significa misterioso.
Confucio lo incontrò volontariamente o accidentalmente nell'attuale Luoyang, dove Confucio usava recarsi per consultare la biblioteca. La storia racconta che Confucio, nelle settimane successive, discusse le chiavi di volta del Confucianesimo, insieme a Laozi. Una leggenda taoista racconta che Confucio apprese molto di più parlando con Laozi che consultando la biblioteca.
In seguito, Laozi lasciò la sua professione. Alcuni affermano che viaggiò verso Occidente con il suo bufalo, attraverso lo Stato di Qin. Arrivato al posto di guardia di Hangu, Laozi fu interpellato da un ufficiale, Yixi, il quale gli chiese di lasciare qualche scritto sulla sua filosofia prima di andarsene:
Continuò a risiedere nella capitale di Chau, ma dopo un lungo periodo di tempo, vedendo la decadenza della dinastia, la lasciò e se ne andò attraverso i cancelli, che conducono fuori del regno del nord-ovest. Yin Hsi, il guardiano del cancello, gli disse: "Stai per scomparire alla vista. Permettimi di insistere che tu prima componga per me un libro." Perciò, Lao-Tze scrisse un libro in due parti, esponendo le sue opinioni sul Tao e dei suoi attributi, in più di 5000 caratteri. Poi se ne andò, e non è noto dove morì. Egli era un uomo superiore, al quale piaceva mantenersi ignoto.
La risposta di Laozi all'ufficiale furono i cinquemilaideogrammi del Tao Te Ching, la prima e unica opera scritta del filosofo. Lao Tzu, in un certo senso rinnegando praticamente con lo scrivere proprio l'essenza del suo pensiero, lasciò il suo testo su tavolette di bambù al guardiano. Fatto questo Laozi ripartì e scomparve senza essere mai più visto nelle distese desertiche. Rotoli e dipinti descrivono Laozi come un uomo anziano, calvo, con lunga barba bianca. È di solito raffigurato in viaggio insieme al suo bufalo d'acqua.
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