mercoledì 6 novembre 2013

VLOG 10: Letture Settembre/Ottobre 2013



Settembre, come mio solito, è stato il mese gramo dopo la scorpacciata ferragostana. Ormai è qualcosa reiterato negli anni e quindi ero rassegnato in partenza. Per questo il video mensile è diventato una tantum bimestrale (spero che la cosa non si ripeta!)

lunedì 4 novembre 2013

FlashTube: Fatherland di Robert Harris



Per la prima puntata di FlashTube parlo di Fatherland di Robert Harris, un classico moderno di storia alternativa.
L'ucronia o allostoria, è un genere sé stante, ma che molti riducono alla fantascienza, ma che forse sarebbe più collocabile in una variante del romanzo storico. Nel caso di Fatherland siamo di fronte a un thriller ambientato negli anni '60 di un mondo in cui i nazisti hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale, una Germania distopica modellata sui sogni di Adolph Hitler, che svela tutte le sue ombre perfino al protagonista del romanzo, un poliziotto di carriera nazista convinto.

mercoledì 30 ottobre 2013

FlashBack In Patagonia di Bruce Chatwin


Ed eccoci al primo FlashBack!
Un classico della narrativa di viaggio, eppure il libro di viaggi che meno tratta del viaggio in assoluto, In Patagonia è costituito da luoghi e persone.
Qual è la sua peculiarità? In Patagonia è un libro fatto di aneddoti. E' la storia di quella terra, dei suoi abitanti e dei suoi predatori.
Quindi Bruce Chatwin, che si dice abbia rifondato la narrativa di viaggio con questo libro, in realtà non parla affatto di un viaggio, ma dell'oggetto del viaggio. Il vero protagonista è quindi la Patagonia stessa.

martedì 29 ottobre 2013

VLOG 9 Novità del canale


In sintesi:

  • La serie sul taoismo è sospesa: i video pubblicati finora costituiscono la prima stagione, appena avrò il tempo di scrivere i nuovi episodi registrerò la seconda e conclusiva stagione
  • I vlog saranno costituiti da Book Haul, la review mensile delle letture e gli occasionali videotag
  • La serie parliamo di... sostituisce le "recensioni"
  • Due nuove serie solo audio
    • flashback per riproporre letture del passato e le impressioni a caldo recuperate dalle vecchie recensioni dei miei blog
    • flashtube per tutto quello che non sarà né vlog né recensione monografica

martedì 15 ottobre 2013

Alice Munro: ricordi di un'estate

Non ho scritto nulla a caldo sulla premiazione al Nobel per la Letteratura di Alice Munro. Non a caldo, perché non amo cavalcare l'onda. Mi rendo conto che come molti premiati degli scorsi anni (a parte l'oscuro Transtromer che ebbe i suoi cinque minuti di gloria per tornare nell'oblio), ora la grande scrittrice canadese susciterà la curiosità di molti... almeno per un po'!


Mi è capitato di fare un salto in libreria e mi sono stupito che non ci fosse il solito banchetto "vincitore Nobel" tra le proposte e le promozioni. Eppure la Feltrinelli è sempre stata più che prodiga nel cavalcare l'onda di questi eventi!
Quindi, dicevo, Alice Munro ora susciterà la curiosità di chi non sapesse neanche chi lei fosse, o stuzzicherà quei lettori che vedendo i suoi volumi ben disposti sui banchi delle librerie non hanno mai pensato di acquistarli.
Ammettiamolo: le copertine delle Super ET Einaudi che non c'entrano nulla con il contenuto generalmente, sono di grande impatto visivo e ammiccano certamente ai lettori! Non c'è nulla di male, s'intende: ho scoperto la Munro e Murakami, prima che fossero materia di culto chiacchiericcio proprio grazie alle copertine Super ET!


Quindi questo voleva essere prima di tutto un memoir. Di come ho scoperto Alice Munro e di quali sensazioni mi ha suscitato.
Correva l'anno 2007 e mi trovavo nel limbo tipico di chi cerca sollievo dalle ore di redazione della tesi (triennale in questo caso). Fu un anno molto importante non solo per il conseguimento dell'agognata laurea, ma anche per diversi sconvolgimenti della mia vita. Non meno quella di lettore.
Infatti in quei mesi estivi, a un anno esatto dall'inizio della mia carriera di "biblioblogger" (allora il concetto di booktuber sarebbe sembrato fantascientifico e finanche un po' civettuolo). Era stato un anno cospicuo di molti begli scambi di opinioni tra persone assolutamente speciali, che ricordo con nostalgia.
Non molto tempo dopo fu lanciato aNobii in Italia e alcuni (tra cui il sottoscritto) contribuirono alla prima traduzione dell'interfaccia, altri a inserire le prime schede e in breve la comunità crebbe a ritmo vertiginoso.
La ricordo come un'estate mitica, di letture straordinarie e delicatissime.
Ecco cosa scrissi a caldo dell'antologia In fuga che lessi in quel periodo:
Un’antologia di personaggi che si muovono su sfondi quotidiani all'insegna dell’inquietudine interiore e dell’incapacità di affrontarla.
I racconti della Munro sono delicati, ma straziano l’anima di chi li legge. Le donne della Munro non sono eroine in senso classico, né vittime, ma semplicemente donne che affrontano la vita.
E’ senza ipocrisia che l’autrice le presenta, colte nei loro contesti familiari e quotidiani, una cornice intimista di stile sublime che ammalia il lettore. La penna della Munro è di incredibile eleganza e i suoi brani sono suggestivi e d’atmosfera.
Si percepisce a mala pena la discontinuità tipica dell’antologia. In parte perché bene tre racconti presentano la stessa protagonista e tre sprazzi diversi della sua vita, ma anche perché lo stile dell’autrice, lungi dall'essere monotono o ripetitivo, crea una sorta di coerenza, anche per le tematiche trattate.
Particolarmente notevole il racconto "Scherzi del destino" che tenendo fede al titolo ci ricorda quanto la casualità possa essere crudele.
Ma non sono stato l'unico a perseguire la strada della memoria... se potessi citerei direttamente le parole di Arianna, ma il suo blog (come quelli degli altri) sono da lungo inghiottiti dal tempo. Lei però ha conservato da qualche parte il suo archivio e ci ha donato una finestra sul passato riguardo alle sue impressioni di quel periodo glorioso, di cui anche Alice Munro è stata, in un ruolo speciale, protagonista .


lunedì 14 ottobre 2013

Parlando di... Anni senza fine di Clifford D. Simak


Dato che il termine "recensione" mi sta stretto e mi pare pure presuntuoso, cambio formula e inauguro una nuova playlist: Parliamo di... in cui illustrerò i libri letti che più mi colpiscono tanto da essere trattati "monograficamente"

Inauguro con un grandissimo capolavoro della fantascienza dell'Età d'Oro: Anni senza fine di Clifford D. Simak, il più malinconico romanzo di fantascienza filosofica mai scritto.

giovedì 3 ottobre 2013

L'acqua e la Via - Episodio 5: Laozi e il Tao Te Ching


Ultimamente ero andato un po' avanti... qui faccio un passo indietro per parlare del Tao Te Ching e della leggenda di Lao-Tzu (o Laozi a seconda delle trascrizioni), il mitico fondatore della scuola di pensiero.

Il nome Laozi è un onorifico. Lao significa venerabile o vecchio. Zi o tsu tradotto generalmente con uomo, ragazzo, è anche un termine cinese equivalente di visconte, usato come termine di rispetto per i grandi maestri; quindi, Laozi può essere genericamente tradotto come il Venerabile Maestro o il Vecchio Maestro.
Laozi è anche conosciuto come Laodan
Molto poco si conosce sulla vita di Laozi. La sua esistenza è tutt'oggi oggetto di diatribe.
In accordo alla leggenda e alla biografia contenuta nell'opera di Sima Qian, Laozi fu contemporaneo di Confucio (mase questo fosse vero, ovviamente Laozi non visse nel VI secolo, comunque il Tao Te Ching come visto contiene elementi di polemica rispetto a Confucio, quindi sicuramente l'aspetto leggendario sovverte l'ordine degli eventi e delle vite), e lavorò come archivista nella Biblioteca Imperiale della dinastia Zhou (1122 – 256 a.C.). Il nome personale di Laozi potrebbe essere stato Li Er e il suo nome di cortesia Boyang o Dan, che generalmente significa misterioso.

Confucio lo incontrò volontariamente o accidentalmente nell'attuale Luoyang, dove Confucio usava recarsi per consultare la biblioteca. La storia racconta che Confucio, nelle settimane successive, discusse le chiavi di volta del Confucianesimo, insieme a Laozi. Una leggenda taoista racconta che Confucio apprese molto di più parlando con Laozi che consultando la biblioteca.

In seguito, Laozi lasciò la sua professione. Alcuni affermano che viaggiò verso Occidente con il suo bufalo, attraverso lo Stato di Qin. Arrivato al posto di guardia di Hangu, Laozi fu interpellato da un ufficiale, Yixi, il quale gli chiese di lasciare qualche scritto sulla sua filosofia prima di andarsene:

Continuò a risiedere nella capitale di Chau, ma dopo un lungo periodo di tempo, vedendo la decadenza della dinastia, la lasciò e se ne andò attraverso i cancelli, che conducono fuori del regno del nord-ovest. Yin Hsi, il guardiano del cancello, gli disse: "Stai per scomparire alla vista. Permettimi di insistere che tu prima componga per me un libro." Perciò, Lao-Tze scrisse un libro in due parti, esponendo le sue opinioni sul Tao e dei suoi attributi, in più di 5000 caratteri. Poi se ne andò, e non è noto dove morì. Egli era un uomo superiore, al quale piaceva mantenersi ignoto. 

La risposta di Laozi all'ufficiale furono i cinquemilaideogrammi del Tao Te Ching, la prima e unica opera scritta del filosofo. Lao Tzu, in un certo senso rinnegando praticamente con lo scrivere proprio l'essenza del suo pensiero, lasciò il suo testo su tavolette di bambù al guardiano. Fatto questo Laozi ripartì e scomparve senza essere mai più visto nelle distese desertiche. Rotoli e dipinti descrivono Laozi come un uomo anziano, calvo, con lunga barba bianca. È di solito raffigurato in viaggio insieme al suo bufalo d'acqua.